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Il Carro

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IL NUOVO CARRO DEL MORO, UN'OPERA D'ARTE!
 

Il nuovo carro del Moro ha iniziato a stupire e sorprendere gli spettatori del Carlevè a partire dal 2009. Le linee del nuovo carro sono state pensate e disegnate dal direttore artistico del Carnevale, Marina Dardanello, che ci ha raccontato da cosa è nata la sua idea: "Il "Moro che batte le ore" in piazza San Pietro - che con il suo martello da anni richiama i monregalesi all'allegria del Carlevé - è sempre solo, isolato nel suo baldacchino.

Ho pensato, allora, che almeno per il periodo di Carnevale sarebbe stato bello... farlo scendere giù, tra la gente, in compagnia della Béla. Ecco allora l'idea di realizzare un baldacchino identico a quello che sovrasta la chiesa di San Pietro, che verrà posizionato al centro del carro. La cupola del baldacchino è stata magistralmente realizzata, in rame, da Giulio Avagnina, dopo un attento esame delle proporzioni dell'originale. Ai piedi del baldacchino verranno realizzati tre troni che ospiteranno l'imperatore Ottone I, la principessa Adelasia ed Aleramo. Davanti a loro, damigelle e menestrelli.

La balaustra perimetrale del pianale, poi, ricorda in tutto e per tutto quella della scalinata di fronte alla chiesa di S. Pietro. Infine, una decorazione bugnata a punta di diamante movimenterà l'architettura". Ed i colori? "Varieranno - continua Marina Dardanello - dal blu al verde pavone, dall'arancione rame al rosso, in un gioco complementare". La struttura ha preso forma ed è stata assemblata presso i capannoni dell'IVECO Garelli: sotto la supervisione dell'ing. Ernesto Ghigliano - da anni attento studioso, progettista e realizzatore di carri - hanno collaborato Stefano Mirto, Luciano Battaglia, Mauro Battaglia, Davide Bertolino, Valter Cocola, Alfio Lia, Fabrizio Mondino, Sergio Sciolla, Gianni Siccardi, Toni Silivestro, Livio Vinai.

Il carro così strutturato porterà con sé l'immagine di Mondovì e della sua architettura nelle trasferte in provincia. Lo farà con il "traino" di due bellissimi cavalli, alti circa cinque metri, realizzati - su disegno di Francesco Pagliano - in policarbonato azzurro: si tratta di due vere e proprie opere d'arte, che conferiscono un tocco di irrealtà, di fantasia e di novità.

La realizzazione e l'assemblamento sono stati possibili grazie al lavoro del giovane architetto Marco Boetti dello Studio monregalese Geomar.it che, utilizzando specifici software di modellazione 3D, ha effettuato un primo passaggio dal disegno a mano libera ad un modello virtuale attraverso cui ha individuato la posizione e il numero dei piani sezione che hanno dato vita ad un originale destriero composto da 16 sezioni.L'accostamento di queste sezioni e la distanza tra di esse è stata accuratamente studiata per dare una lettura aggraziata al nuovo modello del cavallo stesso. Al fine di verificare il risultato così ottenuto attraverso il software, con l'aiuto di Giovanni Murazzano, ha realizzato un prototipo reale in scala 1:10 in compensato dello spessore di 3 mm . Questo prototipo funzionante ha incoraggiato il passaggio successivo ovvero la realizzazione dei cavalli alti circa 5 metri visti sfilare, per la cui realizzazione sono serviti 48 mq di policarbonato alveolare dello spessore di 10 mm.

Il taglio delle 16 sezioni è stato reso possibile dalla stampa in scala reale delle sezioni stesse, accuratamente assemblate e montate da una equipe di volontari formata da Pasquale Boeti, Luigi Venezia, Paolo Costamagna, Giuseppe Franconeri ed Ernesto Ghigliano.

I due cavalli sono "sculture" tutte da ammirare, così come tutto da scoprire e da vedere sarà il nuovo carro del Moro, la "punta di diamante" del Carlevé.

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