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La Famija Monregaleisa

Logo - Famija Monregaleisa

 

Presidente

Enrico Natta

 Vice-presidente

Ernesto Ghigliano

Consiglieri

Guido Bessone

Pasquale Boeti

Antonio Costamagna

Paolo Costamagna

Maddalena Dellaferrero

Davide Mazzucco

Luca Santoro

Renato Sciolla 

 

Carnevale è innanzitutto passione. Al giorno d’oggi mettere in piedi una manifestazione come il Carlevé ‘d Mondvì non è uno scherzo: ci vuole impegno, è necessario lavorare – e molto – sia per chi sta dietro le quinte che per chi va in scena in maschera, rappresentando la nostra città.

È solo grazie all’impegno di tante persone che il Carlevé può avere successo: uomini e donne che mettono a disposizione la loro generosità, il loro tempo e le loro competenze per trasmettere passione e per regalare al pubblico un evento all’altezza.

Il Carlevé 'd Mondvì riparte dalla “Famija Monregaleisa”

Durante l’edizione 2010 del Carlevé ‘d Mondvì “Comitato” ha cambiato nome, è diventato “Famija Monregaleisa”, riprendendo il nome di un sodalizio che nei tempi difficili che seguirono la Seconda guerra mondiale si occupò di organizzare il Carnevale a Mondovì, insieme a tante altre iniziative culturali. La Famija Monregaleisa nacque nel dicembre del 1949 proprio con quello scopo, risollevare la città attraverso le manifestazioni: prima fra tutte il Carlevé 'd Mondvì del 1950. Con l'organizzazione operativa di un leggendario quadrumvirato poi passato alla storia come i “Quatr Merluss” (letteralmente, i “Quattro merluzzi”) che ancor oggi fa parte dell'immaginario collettivo monregalese, con un Moro come Bastianin Vinaj – anch'egli rimasto nella storia del Carnevale e nel cuore dei cittadini –, e con tanto entusiasmo da parte di tutti il Carnevale monregalese ottenne un successo strepitoso, che varcò i confini cittadini e fu notato un po' ovunque, in provincia. La Famija Monregaleisa operò per un decennio e venne poi sostituita da un Comitato manifestazioni. Sessant'anni dopo rinasce, con gli stessi obiettivi di allora: fare grande il Carlevé.
«La denominazione ‘Comitato Carnevale’ – spiega il presidente della Famija, Enzo Garelli – mi è sempre sembrata un po’ troppo asettica, poco coinvolgente. La Famija Monregaleisa non è di certo una nostra invenzione, ha precisi richiami storici e ci è sembrato giusto farla rinascere in riferimento al Carlevé cittadino. Come una vera famiglia, nell’Associazione ci sarà posto per tutti». 

Il sodalizio così ripensato permetterà infatti ai monregalesi (e non) che hanno a cuore il Carnevale, di essere vicini e di contribuire alla realizzazione dell'evento».
La “Famija” del presidente Enzo Garelli ha dimostrato di voler puntare alla forte valenza storica del Carnevale monregalese, traducendo la “vera storia” del Carlevé – fatta di personaggi realmente esistiti che intrecciano le loro vicende con figure ai confini tra realtà, mito e leggenda – in un bellissimo libro illustrato.

Il presidente Enrico Natta: “Un grande Carlevè grazie ai nostri sponsor”

Enrico verticaleDopo quattro anni di rodaggio, sono ormai giunto alla mia quinta edizione del Carnevale più bello della Provincia di Cuneo. Un compito che ho dapprima raccolto con spirito di servizio poi divenuta vera e propria spinta nell’interesse del mantenimento di una tradizione popolare rinomata non solo nella nostra splendida Città ma anche in provincie e regioni limitrofe. Il già complesso meccanismo organizzativo del Carlevè ‘d Mondvì si è ulteriormente complicato in seguito ai fatti di cronaca accaduti nel Mondo, alcuni dei quali anche accanto a noi come i fatti di Piazza San Carlo a Torino, che hanno fatto nascere nuove disposizioni in materia di sicurezza che la nostra associazione ha accolto e rispettato nella progettazione degli eventi, in primis per quanto riguarda le sfilate. 

Detto ciò, non mancheranno le novità, a partire dalla nuova Amministrazione Comunale, che nonostante tutte le difficoltà del caso, ha voluto fortemente portare avanti una storica manifestazione che a Mondovì esiste dal lontano 1950. La seconda novità, invece, è rappresentata dai volti degli organizzatori della manifestazione, ovvero dal nuovo staff della Famija Monregaleisa, costituito me, dal mio vice Ernesto Ghigliani, da Paola Dadone e Milena Dellaferrero, oltre al nuovo responsabile della sicurezza delle sfilate Luca Santoro e dal consulente tecnico Claudio Guasco.

Cambiano dunque gli addendi ma non il risultato, ovvero il ricchissimo programma che rimane legato alle consuetudini passate: un fitto calendario di eventi, dedicati a tutte le fasce di età, che si innestano attorno alle due maestose sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati, in programma nelle domeniche del 4 e dell’11 febbraio. Quest’anno vedremo sfilare per le vie di Breo circa 2500 persone suddivise tra nove carri e sei gruppi. Un po’ meno degli scorsi anni, vero, ma le severissime norme sulla sicurezza hanno fatto desistere molte persone, non Noi. Il percorso sarà il medesimo dello scorso anno: un circuito omologato ad anello che vedrà partire i primi carri da Piazzetta Levi, per poi percorrere il ponte dell’Ellero, Via Durando, Via Malfatti, Ponte della Madonnina e ritornare su Corso Statuto. Unica differenza sarà il posizionamento del palco, quest’anno su Piazzetta Levi. Non mancherà di certo l’appuntamento con lo Zecchino... Moro, anche quest’anno sostenuto dalla Banca Alpi Marittime che ringrazio, con oltre 300 bambini chiamati ad esibirsi sul palco del teatro Baretti; le nostre ormai celebri serate enogastronomiche (Cena di Gala e Cena dei Lombardi) accompagnate da musica, colore e balli, rigorosamente a cura dei trentacinque componenti dell’ormai famosa Corte del Moro.

Al Carlevè non mancherà, come sempre, l’aspetto benefico. Siamo orgogliosi di proporre una vera e propria ‘chicca’: visto che la nostra maschera carnevalesca è per l’appunto il Moro, abbiamo trovato, sulle montagne delle Valli di Lanzo, nel Comune di Ceres, un gruppo di ‘mori, mori veri’, che parlano e cantano in dialetto piemontese. Proporremo quindi uno loro spettacolo, insieme al cabarettista locale Filippo Bessone, in arte Padre Filip, per affrontare nel migliore dei modi possibili il grande tema dell’accoglienza. I proventi della serata andranno a finanziare l’acquisto di attezzature per l’Ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì: come sempre fondi investiti sul nostro territorio, grazie ai quali andremo a fornire materiale per l’allestimento delle camere dei reparti di Ostetricia, Ginecologia e Chirurgia.

Se il nostro Carlevè ‘d Mondvì riesce a far parlare di sè ben oltre i propri confini territoriali, è solo grazie alle tante istituzioni che forniscono imprescindibile sostegno alla manifestazione. Apro gli innumerevoli ringraziamenti con il Comune di Mondovì, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, la UBI Banca, la Banca Alpi Marittime, il Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca De Baldi, il Banco Azzoaglio e Mondovicino. Ma l’elenco, riportato su tutti i 15000 depliant, è ben più nutrito: sono ben 45 gli sponsor privati che hanno continuato a sostenere l’associazione che rappresento, un vero vanto per la nostra storia, quasi settantennale. 

Vi aspetto dunque nelle vie, nelle piazze, nelle scuole, nelle case di riposo, non solo di Mondovì ma di tutto il territorio monregalese: dalle vette del Mondolè sino alla pianura od alle colline di Langa, il Moro e la sua Corte saranno sempre pronti per fare festa e regalare sorrisi soprattutto laddove la quotidianità offre sofferenza. 

Vi aspetto sabato 3 febbraio, all’interno del Centro Espositivo di Santo Stefano, alla cerimonia di consegna delle chiavi della Città a sua maestà il Moro, alla presenza delle maschere di Piemonte e Liguria. 

Si aprirà così, nel segno della tradizione, il più bello tra i Carlevè. Quale? Naturalmente quello di Mondovì! Evviva il Carlevè!


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